Licorice Pizza (2021)

Regia: Paul Thomas Anderson

Titolo originale: Licorice Pizza
Nazionalità: USA
Anno di uscita: 2021
Genere: commedia/drammatico/sentimentale
Durata: 133’

Fasce età consigliate:
– 14-16
– 16+ 

TRAILER
SCHEDA IMDB

Cast (Attori principali)
Alana Haim, Cooper Hoffman, Sean PennBradley CooperTom Waits, Benny Safdie, Emma Dumont, Maya Rudolph, John C. Reilly, Mary Elizabeth Ellis, Joseph Cross, Skyler Gisondo

Cast Tecnico
Soggetto:
 Paul Thomas Anderson Sceneggiatura: Paul Thomas Anderson Regia: Paul Thomas Anderson  Fotografia: Paul Thomas Anderson, Michael Bauman Montaggio: Andy Jurgensen  Musiche: Johnny Greenwood 

Produzione: Ghoulardi Film Company
Distribuzione Italiana: Eagle Pictures
Data di uscita: 17 marzo 2022 (cinema)

Intreccio e personaggi

Anni Settanta, San Fernando Valley: il quindicenne liceale Gary (Cooper Hoffmann), attore enfant-prodige sbruffone, mentre fa le foto per l’annuario scolastico, incontra l’ultra-ventenne Alana (Alana Haim): ed è un colpo di fulmine. L’improbabile e altalenante storia d’amore che nasce sulla scorta dell’ostinazione del ragazzo e della ritrosia della ragazza, li porterà a essere soci in affari in una ditta di materassi ad acqua e amici, in un paradossale romanzo di formazione imperniato su miti, riti e cliché di un’epoca di trasformazioni e anticonformismo di massa. Lo stesso, enigmatico titolo del film (che sta per “disco di vinile”), ben rappresenta lo squinternato e a tratti ingenuo utopismo di un periodo storico pieno di illusioni, una specie di adolescenza collettiva ai margini sempre decadenti del grande sogno hollywoodiano.

Temi

L’adolescenza come viaggio nei sogni di affermazione e conquista del mondo adulto, unisce i due protagonisti di questa storia leggera, narrata sulla scorta di una costante, stralunata ironia, che si svolge sullo sfondo di una “inevitabile” Hollywood fatta di lussi sfrenati, divismi decadenti e deliri psichedelici, incarnata dagli irresistibili cameo di grandi attori “adulti” che costellano il film: quello di Tom Waits nei panni del regista Rex Blau, di Sean Penn che gigioneggia nel ruolo del grande attore stagionato e un po’ svampito Jack Holden, e infine quello dell’esilarante Bradley Cooper, che interpreta un personaggio realmente esistito, il “compagno di Barbra Steisand”, il produttore alternativo Jon Peters. È nei confronti di quest’ultimo, arrogante, aggressivo e strafatto, che Gary, Alana e gli altri amici ingaggiano per una notte una surreale “lotta di classe”, distruggendo la sua Ferrari e allagandogli di proposito la casa dopo che l’uomo ha minacciato di uccidere la famiglia di Gary se, montando uno dei materassi ad acqua della ditta, avessero rotto o anche solo sporcato qualcosa. Fallita la ditta di materassi e il sogno di diventare attrice di Alana, quest’ultima si dà alla politica entrando nello staff del candidato sindaco Joel Wachs (di cui finirà per dover “coprire” l’omosessualità non dichiarata), mentre Gary apre una sala di flipper, appena legalizzati dal governo. La fuga finale improvvisa dei due protagonisti in strada diventa così il simbolo di un ritorno alla libertà spensierata dell’adolescenza di fronte a un mondo adulto finto e incomprensibile.

Linguaggio

L’inconfondibile tocco per la commedia sentimentale di Paul Thomas Anderson, già autore dell’indimenticabile Ubriaco d’amore (2002), colpisce anche in questo caso, grazie alla capacità di raccontare, adottando lo sguardo e la logica dei personaggi (soprattutto quello dell’esordiente Cooper Hoffman, figlio del compianto Philip Seymour), un mondo adulto fragile, folle e costruito sulle illusioni transitorie del prestigio, che visto da vicino svela il suo volto disarmato e disarmante. Guidato dagli straordinari piani sequenza tipici del regista, dove i movimenti di macchina riflettono l’inquietudine costante, il movimento “interiore” dei personaggi, il film è un continuo détour, un deragliare da una situazione a un’altra fino a immergersi nell’inestricabile caos di quegli anni (gli adulti drug-addicted, la polizia come pericoloso nemico, ecc.) in cui si riflettono le atmosfere rarefatte dei ricordi d’infanzia del regista losangelino. Con una fotografia dai colori “retrò” (realizzata dallo stesso Anderson), le suggestive musiche del chitarrista dei Radiohead Johnny Greenwood che ricreano in maniera mai ovvia le atmosfere seventies, il film procede più che a capitoli a “brani”, un po’ come fosse un concept album di quelli che andavano di moda all’epoca e a cui allude il titolo del film: situazioni antieroiche, imbarazzanti, deludenti, e nella costante delusione occasioni di crescita e consapevolezza, che rivelano la natura fragile e ostinata che è la sostanza comune dei due giovani protagonisti.

Scheda didattica redatta da SERAFINO MURRI

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