Prima che la notte (2018)

Regia: Daniele Vicari

Titolo originale: id
Nazionalità: Italia
Anno di uscita: 2018
Genere: drammatico
Durata: 120′

SCHEDA IMDB
TRAILER

Cast (Attori principali):
Pippo Fava (Fabrizio Gifuni), Claudio Fava (Dario Aita), Riccardo Orioles (Federico Brugnone), Miki Gambino (Carlo Calderone), Giusi (Selen Caramazza), Cavaliere Graci (David Coco), Gaetano (Fabrizio Ferracane), Barbara Giordana (Elena Fava), Lina (Lorenza Indovina)

Cast Tecnico:
Regia: Daniele Vicari Soggetto: Claudio Fava, Michele Gambino, Monica Zapelli Sceneggiatura: Claudio Fava, Michele Gambino, Monica Zapelli, Daniele Vicari Fotografia: Gherardo Gossi Montaggio: Benni Atria Musica: Teho Teardo Scenografia: Beatrice Scarpato Costumi: Roberta Vecchi, Francesca Vecchi
Suono:
Alessandro Palmerini (presa diretta)

Produzione: Fulvio e Paola Lucisano (IIF), Alessandra Ottaviani e Paola Pannicelli (Rai)
Produzione esecutiva: Giulio Steve

Distribuzione Italiana: Rai Fiction
Data di uscita: 23 maggio 2018 (Rai1)

Intreccio e personaggi

Un uomo viene ucciso a colpi di pistola nella sua auto. Si apre così Prima che la notte, il film che ripercorre gli ultimi quattro anni della vita di Pippo Fava, giornalista, scrittore e intellettuale, ucciso il 5 gennaio 1984 a Catania. Dopo un periodo di lavoro a Roma, Fava (protagonista) rientra a Catania dove vivono la moglie Lina, da cui si sta separando e i due figli Claudio e Elena. Fava torna per assumere la direzione di un nuovo giornale attraverso cui vuole realizzare la sua idea di giornalismo: etico, libero da condizionamenti, capace di denunciare, con forza e senza censure, la presenza dilagante della mafia e la connivenza degli ambienti imprenditoriali in città. Il progetto è ambizioso, molti colleghi preferiscono non rischiare e rifiutano la proposta di Fava di partecipare. Dopo una difficile ricerca, Fava riesce a creare una redazione di giornalisti giovani, con poca esperienza, ma molto entusiasmo e desiderio di imparare il mestiere. Tra loro anche il figlio Claudio (co-protagonista), con il quale il rapporto è inizialmente difficile e conflittuale. Il nuovo giornale si occupa della cronaca, racconta gli omicidi, ricostruisce i fatti, facendo nomi e cognomi di esecutori, dei possibili mandanti e degli imprenditori corrotti e conniventi (antagonisti). Dopo intimidazioni e un attentato alla redazione, Fava viene licenziato dagli editori e i giovani cronisti occupano per alcuni giorni la redazione in segno di protesta. Fava non si arrende e insieme ai ragazzi fonda una nuova testata, senza editore, autofinanziata: “I Siciliani”, un periodico a colori. Il giornale ha grande successo di lettori ma non ci sono finanziatori disposti a sostenerlo, i conti sono in rosso. Nonostante le difficoltà economiche il giornale va avanti. Per convincere Fava a desistere, gli imprenditori catanesi tentano invano un ricatto economico offrendo somme altissime di denaro, che Fava rifiuta senza indugi. Ma pochi giorni dopo aver partecipato a una trasmissione tv di Enzo Biagi, in cui ha denunciato la presenza della mafia a Catania e in Parlamento, viene ucciso. I ragazzi, dopo uno sconforto iniziale, decidono di continuare a lavorare al giornale, seguendo gli insegnamenti del loro maestro. Poco dopo, i principali personaggi di cui il giornale si era occupato vengono arrestati.

Temi

Prima che la notte è storia di un uomo che lotta per la libertà di espressione, per l’affermazione della verità, che rivendica un agire etico nella sua professione di giornalista.

Il film si apre con la morte del protagonista, per poi riavvolgere il nastro degli ultimi anni di vita. Non è tuttavia una storia di morte, ma di vita. Daniele Vicari sceglie ancora una volta di narrare scomode vicende della storia italiana e compone il ritratto di un uomo che vive una seconda giovinezza: nonostante i successi raggiunti, a 50 anni di età, Fava decide di rimettersi in gioco, di rischiare, desideroso di mettere quel che ha imparato nella vita al servizio della sua città. Il suo desiderio di trasmettere si sposa con quello altrettanto forte e autentico dei suoi allievi di apprendere. La giovane redazione vive un percorso di formazione, grazie agli insegnamenti del maestro (“A che serve essere vivi se non si ha il coraggio di lottare?”) cresce, sbaglia, impara. Con l’esperienza de “I Siciliani” Fava ha creato una generazione di giornalisti, un metodo di lavoro e di impegno che sopravvive alla sua morte.

Nell’intento di scardinare la narrazione che spesso rende la mafia e i mafiosi personaggi più interessanti delle vittime, Vicari sceglie di parlare di mafia senza mai mostrarla, senza mettere in scena i mafiosi come personaggi. Dall’altra parte Fava non è rappresentato come un martire né come un eroe, ma come un uomo, con le sue debolezze ed errori. Le vicende private, narrate in modo asciutto e senza sentimentalismi, contribuiscono a rafforzare la sua umanità e mettono a nudo le sue contraddizioni: la difficile relazione con la moglie Lina, il rapporto amorevole con la figlia Elena, e litigioso con il figlio Claudio.

Linguaggio

Tratto dall’omonima opera letteraria Prima che la notte può contare sulla sapiente ed esperta sceneggiatura di Daniele Vicari, Michele Gambino, Claudio Fava e Monica Zapelli, questi ultimi due sceneggiatori anche de “I cento passi” di Marco Tullio Giordana. Per restituire la stretta e fondamentale relazione tra il maestro e i suoi allievi, Vicari ha svolto un accurato lavoro di preparazione attraverso un laboratorio teatrale con tutti gli attori. L’impeccabile interpretazione di Fabrizio Gifuni restituisce tutta la forza e l’umanità del personaggio di Fava: ironico e carismatico, rigoroso e scanzonato, contraddittorio e vitale, ottimista e curioso, onesto e appassionato. Gifuni fa rivivere Fava, e la sua potente capacità affabulatoria, a partire dalla lingua, mescolando l’inflessione dialettale l’italiano forbito. La narrazione procede con ritmo incalzante, il dinamismo e l’entusiasmo della giovane redazione è enfatizzato da un montaggio dinamico, con jump cut e velocizzazioni, movimenti di macchina e carrelli. Un’importante funzione è svolta dalla colonna sonora: canzoni dell’epoca, come “Call me” di Blondie della sequenza del rientro a Catania, e brani inediti di Teho Teardo, scandiscono i momenti più importanti delle vicende, restituiscono lo spirito rock degli anni ’80 e quello della giovane redazione, dinamica ed entusiasta, contribuendo a rendere Fava un personaggio pop e affascinante.

Scheda didattica redatta da Flavia Montini

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