Piccolo Corpo (2022)

Regia: Laura Samani

Titolo originale: id
Nazionalità: Italia, Francia, Slovenia
Anno di uscita: 2022
Genere: drammatico
Durata: 89’

Fasce età consigliate:
– 14-16
– 16+

TRAILER
SCHEDA IMDB

Cast Artistico: Celeste Cescutti, Ondina Quadri

Soggetto: Laura Samani Sceneggiatura: Laura Samani, Marco Borromei, Elisa Dondi  Regia: Laura Samani  Fotografia: Mitja Licen Montaggio: Chiara Dainese

Produzione: Nefertiti Film, Tomsa Films, Vertigo, con Rai Cinema 

Distribuzione Italiana: Nefertiti Film
Data di uscita: 10 febbraio 2022 (cinema)

Intreccio e personaggi

Nel 1900 in una località del nord est italiano, Agata (Celeste Cescutti) perde la sua bambina appena partorita. Il battesimo non può essere fatto e, secondo la tradizione cattolica, l’anima della neonata è condannata al Limbo. Agata però viene a conoscenza di un santuario in montagna dove è possibile resuscitare i bambini per un tempo sufficiente a battezzarli, salvando così la loro anima. Agata si mette in viaggio con il corpicino della figlia nascosto in una scatola. Durante il percorso incontra Lince (Ondina Quadri), un ragazzo enigmatico e solitario, che conosce bene i luoghi e che le offre il suo aiuto. Partono dunque insieme per un’avventura che permetterà ad entrambi di avvicinarsi al miracolo.

Temi

Al centro di Piccolo corpo, come parzialmente viene già indicato nel titolo, si colloca l’attenzione e la cura del corpo, inteso quale luogo sacro per eccellenza, e “segno” iconico e simbolico ove convergono i “sottotemi” e gli archetipi messi in campo dall’opera prima di Laura Samani: la centralità della Vita, il viaggio spirituale dell’Eroe,  la ricerca d’identità, il rispetto per la persona umana e la preservazione della sua memoria, il rapporto di interconnessione/dipendenza reciproca tra esseri umani e fra questi e il territorio che li ospita con tutte le sue contraddizioni. E ancora la sottile ma complessa linea di separazione tra l’approccio razionale alla realtà e la manipolazione che di essa viene fatta attraverso l’utilizzo fideistico e superstizioso della religione, intesa più come magia che non confessione. Una linea di separazione che, quando s’intensifica sfociando nel conflitto, va a intercettare un’altra peculiare tematica di Piccolo corpo, vale a dire il contrasto tra il mondo arcaico scolpito in tradizioni caparbiamente perpetrate, e la modernità rappresentata dall’entrata nel nuovo secolo, il Novecento, il secolo della modernità per antonomasia. Ultimi, ma non meno importanti, sono i temi della femminilità e della maternità, incarnati proprio dalla protagonista Agata (la pietra che protegge le donne incinta) che agisce abbracciando quell’approccio magico di cui sopra ma svuotandolo dell’elemento “tossico”, cioè la superstizione, e nutrendolo invece di amore materno.

Linguaggio

Perimetrata dentro a un registro epico e radicale che già sembra la cifra di uno sguardo maturo, la scelta linguistica di Laura Samani privilegia il cinema essenziale, fatto di purezza immaginifica, scarsità di dialoghi e cura del dettaglio. L’enfasi attribuita a un’ambientazione suggestiva, nutrita da un paesaggio sublime e imponente, contribuisce a evidenziare il contrasto con l’attenzione al dettaglio, al particolare. In tal senso Piccolo corpo mette al centro della propria narrazione la potenza poetica dell’immagine, rinforzando la “materia-cinema” per definizione con la sostanza del Tempo che perdura e si espande a significare la lentezza, l’attesa, la fatica di un viaggio più importante della meta stessa. La macchina da presa si pone in osservazione, apre l’obiettivo sul paesaggio che alterna la dimensione orizzontale terraquea a quella verticale montana, e lo stringe alternativamente sui primi piani dei personaggi, sulle loro poche cose, riempiendole di senso. Essenziali i movimenti di macchina come le inquadrature a informare un cinema organico, osmotico con i personaggi antichi e gli elementi ancestrali. L’aspetto cromatico del film rivela colori freddi, invernali, tipicamente lacustri e alpini, intervallato da squarci di fuoco che si stagliano nel buio.  L’aspetto sonoro di Piccolo corpo è pervaso da silenzi, rumori naturali, e dagli scarsi ed essenziali dialoghi nell’antica lingua locale: altro elemento significante e coerente al cinema radicale di Samani, ma anche espressione del Mistero che nutre la narrazione di questo film.

Scheda didattica redatta da ANNA MARIA PASETTI

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