Normal (2019)

Regia: Adele Tulli

Titolo originale: id
Nazionalità: Italia/Svezia
Anno di uscita: 2019
Genere: documentario
Durata: 70’

TRAILER
SCHEDA IMDB

Cast (Attori principali)

Cast Tecnico
Soggetto, Sceneggiatura e Regia:
Adele Tulli Fotografia: Clarissa Cappellani e Francesca Zonars Montaggio: Ilaria Fraioli, Elisa Cantelli, Adele Tulli Musica: Andrea Koch

Produzione: Valeria Adilardi, Luca Ricciardi, Laura Romano, Mauro Vicentini, FilmAffair, AAMOD Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, Intramovies, Ginestra Film, Istituto Luce Cinecittà, Rai Cinema, Arts and Humanities Research Council UK (AHRC), Roehampton University

Distribuzione Italiana: Istituto Luce Cinecittà
Data di uscita: 2 maggio 2019 (cinema)

Intreccio e personaggi

Bambine e bambini, ragazze e ragazzi, donne e uomini. Nascono, crescono, si affermano e si riproducono, per educare poi nuovi “modelli” di genere. Sono loro i personaggi di Normal, persone raccolte lungo il territorio italiano allo scopo di raccontare come nel nostro Paese viene creata l’identità di genere.  In tel senso , il film mette in campo una sfilata di situazioni atte a mostrarci quanto fin dalla tenera infanzia (addirittura dalla gestazione..) la nostra esistenza sia indirizzata ad un’auto-percezione di genere: le bambine travolte da un universo di giocattoli in total pink fra bambole e utensili da baby casalinghe mentre i maschietti già a cavallo di mini-moto da corsa indotti a sviluppare una personalità da vincenti e dominanti.

Temi

Nato come progetto di dottorato della regista presso la britannica Roehampton University, il film si presenta come una acuta, coerente ed ironica riflessione “articolata per immagini” su quanto la nostra appartenenza di genere sia condizionata dalle convenzioni sociali dominanti. Il concetto di “normal” adottato dalla Tulli rimanda all’etimologia profonda del vocabolo, assunto prioritariamente nel suo significato in inglese, ovvero “sottoposto a norme” e non – come si sarebbe indotti a pensare –  nella sua traduzione italiana di “normale”. Nell’indagine percorsa dal documentario tale concetto è – appunto – applicato all’appartenenza/differenziazione di/in genere/i.

Linguaggio

Privo di alcuna voce over, Normal sviluppa una narrazione cinematografica che  “mette in scena” senza commenti la sequenzialità intesa come “normalizzazione” dei comportamenti legati all’appartenenza di genere; a completamento di ciò utilizza simbologie, allegorie, suggestioni emotive, spunti orientati alla massima apertura interpretativa. Coerentemente anche le estremizzazioni rappresentate (ad esempio i corsi di corteggiamento per uomini, il taglio della torta a forma di pene durante l’addio al nubilato che fa da controcampo al taglio del corpo femminile da parte dell’illusionista) vanno a significare la pienezza di una sublimazione che appartiene all’immaginario collettivo e per questo viene istintivamente riconosciuta. L’uso dell’iconologia e l’iconografia sono in Normal portate all’ennesima potenza, fornendo una riflessione esemplare che armonizza forma e contenuto.

Scheda didattica redatta da ANNA MARIA PASETTI

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