I MISERABILI (2018)

Regia: Ladj Ly

Titolo originale: Les miserables
Nazionalità: Francia
Anno di uscita: 2020
Genere: drammatico
Durata: 104′

TRAILER
SCHEDA IMDB

Cast (Attori principali)
Damien Bonnard (Stéphane “Pento” Ruiz), Alexis Manenti (Chris), Djibril Zonga (Gwada), Jeanne Balibar (la commissaria), Issa Perica (Issa), Al-Hassan Ly (Buzz), Steve Tientcheu (il sindaco), Almamy Kanouté (Salah), Nizar Ben Fatma (lo spilorcio), Raymond Lopez (Zorro), Luciano Lopez (Luciano), Jaihson Lopez (Jaihson)

Cast Tecnico
Soggetto e sceneggiatura:
Lady Ly, Giordano Gederlini, Alexis Manenti; Fotografia: Julien Poupard; Montaggio: Flora Volpelière; Musica: Pink Noise; Scenografia: Karim Lagati; Costumi: Marine Galliano; Produzione: Toufik Ayadi, Christophe Barral per Srab Films

Distribuzione Italiana: Lucky Red
Data di uscita: 18/5/2020 (piattaforma streaming)

Intreccio e personaggi

15 luglio 2018: Issa (co-protagonista) si unisce ai suoi giovani amici del quartiere Los Bosquets di Montfermeil per raggiungere Parigi, dove assiste alla vittoriosa finale dei Mondiali di calcio. Poco tempo dopo l’agente Stéphane Ruiz (protagonista) è assegnato a un nucleo speciale anti-crimine che agisce proprio nella cittadina e di cui è a capo Chris (co-protagonista) che, con la connivenza di Gwada (co-protagonista), fa un uso spregiudicato del proprio ruolo, arrivando in talune occasioni fino all’abuso di potere. Durante una ronda, i tre vengono messi al corrente del furto di un cucciolo di leone da un circo (azione complicante), questione che rischia di far deflagrare la guerra tra i diversi gruppi sociali che caratterizzano Montfermeil. L’autore del furto è Issa (co-protagonista) che, una volta individuato dai poliziotti, inizia una fuga alla quale Gwada deve porre fine facendo improvvidamente uso della flash-ball sul volto del ragazzo. L’episodio viene accidentalmente ripreso dal drone manovrato da Buzz, un coetaneo di Issa, così che il trio dei poliziotti se ne deve mettere subito alla ricerca per impossessarsi delle compromettenti immagini. Trovata la memory-card del drone e riconsegnato il cucciolo di leone ai legittimi proprietari (rimedio), la quiete sembra tornare nell’inquieta Montfermeil. Si tratta però solo di una calma apparente, perché il giorno successivo i tre poliziotti vengono attaccati da un folto gruppo di adolescenti capeggiati da Issa per ritrovarsi al centro di una cruenta rivolta.

Temi

Vagamente ispirato all’omonimo romanzo di Victor Hugo, Les miserables ne è una sorta di libera trasposizione in chiave contemporanea in cui si rispecchiano situazioni e suggestioni della “rivolta delle banlieu” del 2005. Del romanzo si ritrovano tracce innanzitutto nell’ambientazione – Montfermeil è infatti uno dei luoghi che fa da sfondo alla narrazione del libro; mentre il popolare quartiere de “Les Bosquets” in cui si svolge quasi interamente l’azione del film ne rispecchia, attualizzandole, le situazioni e le dinamiche sociali. Nel personaggio di Issa si riflettono invece alcuni aspetti di quello di Gavroche, il monello di strada rivoluzionario immortalato dal capolavoro di Hugo. L’ombra del quale peraltro incombe continuamente sui personaggi (che lo evocano spesso) e sul senso del film – sintomatica in tal senso è la citazione del romanzo utilizzata come epitaffio («Non ci sono erbe cattive o uomini cattivi. Ci sono solo cattivi coltivatori»). L’aspetto che però appare più simile comparando i due testi è quello che riguarda lo sguardo sugli ultimi, sui “miserabili” che rappresentano l’ultimo strato di una società sempre più in bilico, sempre più sull’orlo del collasso.

Linguaggio

Il film mescola sagacemente il racconto di finzione con l’istanza documentaria, facendo convergere temi e approcci dei primi lavori di Ly – l’affabulazione ad esempio è modellata esattamente su quella dell’omonimo cortometraggio del 2017. Determinante è la scelta di organizzare il racconto attraverso una pluralità di punti di vista, che da una parte serve a dare forma  cinematografica al conflitto sociale, dall’altra a bilanciare il peso delle diverse responsabilità dei diversi personaggi – superando in tal modo la classica divisione buoni/cattivi. Il punto di vista principale è quello di Stéphane, funzionale a penetrare nei diversi ambienti e gruppi sociali del quartiere, e ritrarne in tal modo dinamiche sociali e sfaccettature culturali. Non meno importanti sono però quelli di Issa, di Buzz, de “il sindaco” che, sfruttando un valido utilizzo del montaggio alternato, fanno emergere le qualità dello sguardo interno con cui è informato il film. Uno sguardo non superficiale, in quanto capace di stratificarsi attraverso molteplici prospettive e angolazioni (antropomorfiche, dall’alto, dal basso), disposto a osservare senza giudicare, a ritrarre gli effetti per comprendere le cause.

Scheda didattica redatta da FRANCESCO CRISPINO

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