Green Book (2018)

Regia: Peter Farrelly

Titolo originale: id.
Nazionalità: USA;
Anno di uscita: 2018
Genere: commedia, drammatico, biografico, musicale
Durata: 130′

TRAILER
Imdb

Cast (Attori principali)
Viggo Mortensen (Tony “Lip” Vallelonga), Mahershala Ali (Don Shirley), Linda Cardellini (Dolorees Vallelonga), Mike Hatton (George), Dimiter D. Marinov (Oleg), Don Stark (Jules Podell), Sabastian Maniscalco (Johnny Venere), Joe Cortese (Gio Loscudo)

Cast Tecnico
Soggetto e sceneggiatura:
Brian Hayes Currie, Nick Vallelonga, Peter Farrelly; Fotografia: Sean Porter; Montaggio: Patrick J. Don Vito; Musica: Kris Bowers; Scenografia: Tim Galvin; Costumi: Betsy Heimann; Produzione: Jim Burke, Brian Hayes Currie, Peter Farrelly, Nick Vallelonga, Charles B. Wessler per Innisfree Pictures, Participant Media e Wessler Entertainment; Produzione esecutiva: Steven Farneth, Kwame Parker, John Sloss, Octavia Spencer.

Distribuzione Italiana: Eagle Pictures
Data di uscita: 31 gennaio 2019

Intreccio e personaggi

New York, 1962: l’italoamericano Tony “Lip” Vallelonga (protagonista) lavora come buttafuori al “Copacabana”, un esclusivo locale di Manhattan che viene temporaneamente chiuso in seguito a una rissa. Tony si ritrova disoccupato e accetta così di far da accompagnatore al virtuoso pianista afroamericano Don Shirley (co-protagonista), che sta per iniziare una tournée negli stati del Midwest e del profondo Sud. Un lungo e non semplice percorso, in quanto attraversa un territorio dove il razzismo nei confronti della comunità nera è ancora molto sentito, tanto che per potervi girare bisogna ricorrere alle indicazioni del Green Book, la guida degli hotel e dei ristoranti dove gli afroamericani vengono “accettati”. Il rapporto tra i due è inizialmente difficile, a causa dei pregiudizi di Tony e delle asperità caratteriali di Don, che non sopporta i grossolani modi del compagno di viaggio. Con il susseguirsi delle tappe però, i due imparano a conoscersi, ad accettarsi nelle reciproche differenze, fino a stabilire un profondo legame di amicizia. E dopo aver vissuto insieme diverse esperienze – Tony salva Don da un paio di aggressioni di bianchi,  mentre Don gli scrive le lettere per la moglie e riesce a farli scarcerare da una pretestuosa accusa della polizia locale grazie all’intercessione di Robert Kennedy – hanno ormai modificato i loro reciproci pregiudizi. Tanto che alla fine del lungo viaggio i due tornano verso New York profondamente cambiati e pronti a rinsaldare un’amicizia che sembrava impossibile.

Temi

L’intera vicenda si svolge nei due mesi che precedono il Natale del 1962, il periodo in cui gli Stati Uniti sono sotto la presidenza di John F. Kennedy e della sua politica delle New Frontier, ma sono attraversati da aspre tensioni che stanno dividendo il paese. La prima è sul fronte estero e fa seguito alla celebre “crisi di Cuba” del mese di ottobre, che segna il momento apicale della “guerra fredda”; la seconda sul fronte interno, dove la questione razziale è sempre più centrale, soprattutto perché negli stati del Sud la segregazione degli afroamericani è ancora largamente praticata (sarà dichiarata illegale solo nel 1964 con il Civil Rights Act), aspetto che determina numerose proteste e scontri. Non meno importante è il tema del contesto musicale, in quanto la colonna sonora del film è molto di più di una seducente playlist. Da un lato essa assolve al compito di scandire le tappe del viaggio dei protagonisti e il loro progressivo “avvicinamento” facendo dialogare la musica classica colta (Satie, Chopin) con il fenomeno pop della black music; dall’altra restituisce tutta l’effervescenza di un’epoca in cui il rock and roll inizia la sua declinazione nel soul e nasce il fenomeno Bob Dylan.

Linguaggio

Il film incrocia sagacemente elementi del Buddy-movie con la struttura del road-movie, il biopic con il dramedy (commistione tra la commedia e il film drammatico) utilizzando un linguaggio di matrice classica che nel corso della narrazione assolve al compito di azzerare le differenze tra i due personaggi. Differenze che infatti all’inizio sembrano enormi, determinate proprio dalle diverse scelte linguistiche con cui vengono presentati i protagonisti. Mentre infatti Tony appare all’interno del “Copacabana” e il suo rozzo modo di agire si rispecchia sia nel chiassoso clima del locale sia nella concitata e accentuata dinamica della macchina da presa, Don Shirley è invece presentato nei grandi spazi della propria abitazione alla Carnegie Hall dove il suo status culturale e il suo carattere riflessivo si rispecchiano nelle scelte di scenografia, nella staticità della macchina da presa e nella composizione del quadro. Sintomatico è il primo vis-à-vis tra i due, laddove la loro distanza socio-culturale è sottolineata da un diverso posizionamento (sono seduti su sedie di altezze differenti) e dalla composizione dell’inquadratura. Mentre alla fine del viaggio i ruoli sono ribaltati e anche il loro posizionamento all’interno del quadro ne riproduce la raggiunta vicinanza.

Scheda didattica redatta da FRANCESCO CRISPINO

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