Gatta cenerentola (2017)

Regia: Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Dario Sansone

Titolo originaleid.
Nazionalità: Italia
Anno di uscita: 2017
Genere: animazione/drammatico
Durata: 83′

SCHEDA IMDB
TRAILER

Cast (le voci): Alessandro Gassman (Primo Gemito), Maria Pia Calzone (Angelica Carannante), Massimiliano Gallo (Salvatore Lo Giusto), Mariano Rigillo (Vittorio Basile), Renato Carpentieri (il commissario), Ciro Priello (Luigi), Federica Altamura (Anna), Chiara Baffi (Barbara), Francesca Romana Bergamo (Carmen e Luisa), Anna Trieste (Sofia), Gino Fastidio (James), Enzo Gragnaniello (lo sciamano)

Cast tecnico:
Soggetto: Ivan Cappiello, Marco Galli; sceneggiatura: Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Dario Sansone, Marianna Garofalo, Corrado Morra, Italo Scialdone; Montaggio: Alessandro Rak, Marino Guarnieri; Musica: Antonio Fresa, Luigi Scialdone; Art direction: Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Dario Sansone; Vfx (coordinamento): Alessandro Rak, Marino Guarnieri; Produzione: Luciano Stella, Maria Carolina Terzi, Mauro Luchetti per Mad Enterteinment, Big Sur, Sky Dancers, Tramp Ltd, O’ Groove, Rai Cinema, MIBACT

Distribuzione Italiana: Videa
Data di uscita: 14 settembre 2017

Intreccio e personaggi

Antefatto: un cinegiornale informa che nel porto di Napoli sta per nascere il “Polo della Scienza e della Memoria”, alla guida del quale c’è Vittorio Basile, l’inventore del “fotoscandaglio”, futuristica invenzione in grado di catturare la realtà e riprodurla, così da confondere i confini tra ciò che sta avvenendo e ciò che è già avvenuto. Proprio sulla nave “Megaride” dove si trova il suo quartier generale, lo scienziato – già padre della piccola Cenerentola [la protagonista] -, sta per convolare a seconde nozze con Angelica – anche lei già madre di sei “figlie” (cinque ragazze più un ragazzo che si traveste da donna). Tuttavia è spinta a farlo da Salvatore Lo Giusto “O’ re” [l’antagonista], lo spietato boss della Camorra di cui è innamorata e che uccide Basile subito dopo la celebrazione del matrimonio.

Dopo 15 anni la “Megaride” è ormai in stato di semi-abbandono, popolata da immagini fantasmatiche che evocano situazioni del passato. Cenerentola ci abita con la famiglia acquisita, ma ha perso la parola dopo lo shock subito ed è sempre vessata dalla matrigna e dalle perfide sorellastre. Rientra però in contatto con Primo Gemito [l’aiutante], un poliziotto che sta indagando sui loschi traffici di “O’ Re” e che fu la guardia del corpo di suo padre. Grazie al suo aiuto e al cambiamento di atteggiamento Angelica, che si ribella quando capisce che il boss non ha nessuna intenzione di sposarla, Cenerentola capisce finalmente chi ha ucciso il padre e può finalmente per vendicarsi.

Temi

Ispirato a una delle favole de Lo Cunto de li cunti, pubblicato da Giambattista Basile nel 1634, l’idea del film parte dal recupero della prima versione di Cenerentola – diversa da quelle più celebri ma successive dei fratelli Grimm e di Perrault, cui è ispirato uno dei classici Disney -, per riaggiornarlo alla realtà quotidiana. Fin dallo spunto idea iniziale dunque, il testo lavora sul rapporto tra Tradizione e Modernità in cui la “fiaba nera” di Basile viene contaminata dalle suggestioni provenienti da L’invenzione di Morel di Bioy Casares e da Gomorra, ma passando attraverso la versione intermedia (1976), rappresentata dall’omonimo capolavoro teatrale di Roberto De Simone. Proprio il fondatore e animatore della “Nuova Compagnia di Canto Popolare” – emblematicamente ringraziato alla fine per «il coraggio di tramandare, contar favole, trasgredire» – è infatti tenuto ben presente sia per la sua ricerca in ambito musicale (che è la medesima portata avanti nel film), sia per alcuni aspetti introdotti nella sua versione della fiaba e qui conservati (i “femminielli” ad esempio). L’aspetto più originale dell’opera sta però nell’innervare nell’originario tema della vendetta (peraltro eliso dalle versioni successive della favola) quello della Memoria e della sua complessa rappresentazione.

Linguaggio

Il rapporto Tradizione/Modernità definisce anche il linguaggio. L’animazione è infatti il risultato di una “tecnica mista” che, attraverso il paint over, fa efficacemente dialogare 2D e 3D senza mai tradire il proprio stile. Altrettanto importante è chiarire come l’estetica sia prodotta da un’iniziale riflessione etica, definita dalla scelta di utilizzare un software open source (Blender). Tale rapporto si riflette anche nella composizione della colonna sonora, in gran parte realizzata prima o durante l’animazione. Il doppiaggio ad esempio è stato interamente realizzato all’inizio, così da permettere agli animatori di “adattare” i personaggi ai timbri e ai colori vocali degli attori, mentre la colonna musicale è un’articolata partitura in cui convivono felicemente artisti di generazioni diverse e brani composti per l’occasione con quelli della tradizione musicale napoletana. Rilevante è poi il modo in cui lo Spazio e il Tempo della narrazione si adattano alla rappresentazione della Memoria, alla sua essenza fantasmatica. Se infatti l’intera vicenda (o quasi) si svolge all’interno di una “nave fantasma”, la sua timeline diviene il luogo dove il Passato si mescola al – e si scontra col – Presente. Entrambe le macro-categorie vengono dunque connotate da un simile rapporto conflittuale, non-lineare, pronto a produrre nuovi significati.

Scheda didattica redatta da Francesco Crispino

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