1917 (2019)

Regia: Sam Mendes

Titolo originale: id
Nazionalità: GB/USA
Anno di uscita: 2020 (Italia)
Genere: Drammatico/Guerra
Durata: 119′
data uscita 23 gennaio 2020

TRAILER
Imdb

Cast (Attori principali)
George MacKay: caporale William Schofield, Dean-Charles Chapman: caporale Tom Blake, Mark Strong: capitano Smith, Andrew Scott: tenente Leslie, Richard Madden: tenente Joseph Blake, Claire Duburcq: Lauri, Colin Firth: generale Erinmore, Benedict Cumberbatch: colonnello Mackenzie, Daniel Mays: sergente Sanders, Adrian Scarborough: maggiore Hepburn, Jamie Parker: tenente Richards, Michael Jibson: tenente Hutton

Cast Tecnico
Regia
Sam Mendes, Sceneggiatura Sam Mendes, Krysty Wilson-Cairns, Fotografia Roger Deakins, Montaggio Lee Smith, Musiche Thomas Newman, Scenografia Denis Gasner, Costumi David Crossman, Jacqueline Durran, Suono suono in presa diretta: Stuart Wilson , Sound designer: Oliver Tarney , Mix: Scott Millan, Mark Taylor, Vfx Sona Pak (Vfx Producer)

Produzione: Sam Mendes, Pippa Harris
Distribuzione: 01 distribution

Intreccio e personaggi

Sul finire della prima guerra mondiale, il 6 aprile 1917, i due caporali dell’esercito britannico Tom Blake e William Schofield vengono incaricati di una pericolosa missione sul fronte francese. Il contingente tedesco pare essere in ritirata e il colonnello Mackenzie ha organizzato un’offensiva. Le forze aeree hanno però scoperto che i tedeschi hanno solo arretrato la linea di difesa fortificandola: se il secondo battaglione Devonshire di Mackenzie andrà all’attacco sarà un massacro. Visto che le linee telefoniche sono interrotte, il generale Erinmore consegna a Blake e Schofield una lettera da portare in tempi brevissimi a Mackenzie con l’ordine di annullare l’attacco. Blake ha inoltre una motivazione personale per la missione: suo fratello fa parte del secondo battaglione. I due lasciano immediatamente la trincea, attraversando la terra di nessuno. Dopo essere stati quasi uccisi dall’esplosione di un bunker tedesco, arrivano in una fattoria abbandonata. Qui assistono allo schianto di un aereo tedesco di cui soccorrono il pilota che però pugnala Blake. Schofield, dopo aver ucciso il tedesco, vede il suo commilitone morirgli tra le braccia e gli promette che porterà a termine la missione e che scriverà alla madre.  Schofield continua da solo la sua corsa contro il tempo, attraverso gli orrori e le devastazioni della guerra e proprio all’ultimo arriva dal colonnello Mackenzie riuscendo ad annullare l’attacco. Incontra poi il tenente Blake e gli comunica la morte del fratello.

Temi

“Vince chi sopravvive” dirà nel finale il colonnello Mackenzie a Schofield. E proprio in questo assunto sta forse la descrizione più puntuale della tematica del film. Ispirandosi ai racconti del nonno soldato durante la prima guerra mondiale, Mendes, al suo secondo warmovie dopo Jarhead (Id.,2005), gira un film di sopravvivenza che in parte somiglia a un’esperienza videoludica. Ma se nel precedente lavoro sulla guerra del golfo il messaggio pacifista e l’assurdità della guerra apparivano in maniera esplicita, qui gli stessi vanno cercati più in profondità. I protagonisti, poco più che ragazzi, si trovano gettati sul fronte in una missione suicida senza avere il tempo (né loro, né lo spettatore) di riflettere sulla bontà o meno della guerra; i loro dialoghi pur senza essere retorici, sono animati di senso di obbedienza e privi di contestazione (fatta eccezione per l’episodio narrato da Schofield del baratto di una medaglia al valore con una bottiglia di vino). Non c’è tempo per la riflessione, bisogna correre e sopravvivere. E’ invece la regia, che  contrappone la meraviglia di una natura bucolica (si pensi alla prima e all’ultima inquadratura del campo di fiori o alla pioggia di petali di ciliegi) e la devastazione della follia bellica, a suggerirci quanto assurda sia la guerra e quanto doloroso il destino di chi suo malgrado ci si trova nel mezzo.

Linguaggio

Dal punto di vista del linguaggio la caratteristica principale di 1917 è quella di apparire come un unico e ininterrotto piano sequenza. Ciononostante sono presenti diversi “stacchi fantasma” che uniscono invisibilmente un’inquadratura alla successiva, grazie ad artefatti di montaggio come tagli nascosti da movimenti di macchina dietro oggetti in primo piano, passaggi su nero o dissolvenze attraverso il fumo. La tecnica del piano sequenza – utilizzata già da Alfred Hitchcock in Nodo alla gola (Rope, 1948) o più recentemente da Alejandro G. Iñárritu in Birdman (id., 2014) – oltre ad essere una grandiosa prova tecnica a livello registico e fotografico, ha la capacità di coinvolgere lo spettatore in maniera estremamente immersiva,  accompagnandolo nella storia attraverso una narrazione in tempo reale e aumentando l’identificazione con i personaggi. Lo spettatore si trova a vivere quasi in prima persona gli orrori della guerra. Proprio questa immedesimazione con il protagonista e questa coincidenza tra tempo del film e tempo della storia diventa   ancora più emblematica  nella scena in cui Schofield viene colpito e perde i sensi: dopo la sua improvvisa caduta c’è uno stacco su nero (unico stacco evidente di tutto il film) per raccontare lo svenimento e il passaggio di tempo fino al suo risveglio.

Scheda didattica redatta da Flavia Montini

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